Da dove cominciare questa nuova rubrica? Mi sono chiesta in questi ultimi giorni. Ma da dove se non da un’idea che penso stia alla base del sapere umano? Da dove se non da ciò che i greci antichi definirono kalos kai agathos, cioè il bello e il buono? O kalocagathia, che non è una malattia intestinale, ma la crasi, cioè l’unione dei due termini?

Sì, parliamo di bello e di buono e di quanto sia importante il loro concetto e la loro ricerca!

Il concetto è molto ampio e complesso. Di comprendere cosa sia il buono se ne occupa la filosofia morale da secoli, di comprendere cosa sia il bello l’estetica, altro ramo della filosofia. Il bello e il buono non sono concetti scientifici, definibili da una formula, ecco perché è stato detto così tanto e tanto ancora si dirà. Ed io credo che il contributo di ogni autore possa essere un pezzo di verità.

Per la società omerica (X sec. a. C. circa) bellezza e bontà andavano necessariamente di pari passo, perché la bellezza non era basata solo su canoni estetici, ma anche su parametri morali come la nobiltà d’animo, l’intelligenza, il comportamento, in altri termini non eri considerato bello se non possedevi anche virtù morali. Parecchio diverso da oggi, non vi pare? Il buon Platone invece considerava il bello (la cura per il corpo) e il buono (le attività dell’arte e dell’intelletto) come parte integrante dell’educazione del saggio e Pitagora aveva visto il bello e il buono nella perfezione dei rapporti matematici del cosmo

Possiamo sicuramente divertirci a conoscere il punto di vista degli infiniti autori che hanno trattato l’argomento e a confrontarci con loro, ma possiamo soprattutto domandarci ” cosa è il bello e il buono per me?” e trovare la nostra risposta.

Questa ricerca non conduce solo a pensieri da appendere ad una nuvola, ma a pensieri guida per così dire, pensieri che possono stare alla base di ogni piccola o grande azione che siamo chiamati a compiere nel nostro quotidiano, pensieri che nutrono.

Le decisioni acquistano un sapore diverso quando le si prende domandandosi: quello che sto per fare o dire fa bene a me? Fa bene al mondo? Crea qualcosa di bello? Se ci si prende un attimo per ascoltarsi, la risposta arriva e quasi sempre è una buona risposta perché si accorda ad un’armonia, quella delle leggi naturali. L’essere umano ha l’indubbio potere di creare bellezza e cose buone, anche se spesso ne dubita, si accontenta, o non gli dà importanza alcuna.

Attenzione, tutto questo non ha a che nulla a che fare con il dover essere perfetti, tutt’altro! Ha a che fare con l’agire in armonia con il proprio cosmo interiore e quando lo si fa, beh, quando lo si fa è perfetto a prescindere, è perfetto in tutta la sua imperfezione umana.

L’essere umano che dà il meglio di sé nella ricerca e nell’applicazione della kalokagathia diventa un creatore di bellezza e virtù, sa come prendersi cura di sé e si fa goccia che migliora il mondo.

Buon cammino!

© Federica Vignoli 2024 – Grazie per citare la fonte in caso di utilizzo