Metto la sveglia almeno un’ora prima di quando é necessario che mi alzi. Spesso mi sveglio da sola qualche attimo prima del trillo. Mi concedo quel momento cuscinetto per passare dal mondo dei sogni, dell’incoscienza, in cui corpo e anima si rigenerano a quello della coscienza, cosiddetta realtà, in cui corpo e anima sono impegnati a percorrere un sentiero.
È un tempo prezioso, preziosissimo. Mi godo le coperte calde, il torpore, ma soprattutto quella percezione di ampliamento di coscienza.
È un tempo in cui l’anima, prima di calarsi nuovamente nel quotidiano, dopo essersi fatta il suo tuffo ristoratore nell’infinito, è ancora fortemente espansa, ricettiva, percettiva.
Arrivano idee, intuizioni, suggerimenti, insight, risposte che cercavi… Un tempo caldo, fertile, nutriente, di intimità intensa con me. Che dà chiarezza di visione e carica e direzione.
Dante dice che i sogni del mattino sono i più veritieri, premonitori e probabilmente non è solo una credenza medievale, c’è del vero: la luce dell’alba arriva anche sui sogni e sulle coscienze.
Sembra che uno stia a poltrire a letto e invece sei solo impegnato a rinascere, straordinariamente, ogni giorno, più ricco di ieri.